Pubblicato Lunedì 11 gennaio 2021

Non mangia o mangia troppo: cosa succede?

Disturbi alimentari in tempo di pandemia: sempre più bambini e adolescenti ne soffrono

Non mangia o mangia troppo: cosa succede?
Disturbi del Comportamento Alimentare anche nei più piccoli, è ormai un dato noto e, purtroppo, in aumento.
Come sappiamo è l'adolescenza la fascia di età più a rischio per disturbi come la bulimia, l'anoressia, le abbuffate e altri tipi di disturbi alimentari, ma la situazione inizia ad essere preoccupante anche per i bambini di 7-8 anni, e anche più piccoli.

Secondo i più recenti studi (tra cui uno del Royal College of Paediatrics and Child Health), sembra che a complicare la situazione sia intervenuto il lock-down della scorsa primavera, insieme alle più recenti restrizioni anti-covid.
Perchè? La vita più sedenteria dei bambini e dei ragazzi, causata spesso dalla sospensione dell'attività scolastica in aula e anche dal cessare delle attività extra-scolastiche, non ha influito in modo positivo sulle abitudini di vita.

Lo stare in casa ha spesso indotto i giovani e i giovanissimi (ma anche gli adulti!) a concentrarsi sul mangiare, mangiando di più e spesso "cibo spazzatura", il cibo "consolatorio", cioè "anti-stress".

Più tempo passato a mangiare e meno tempo passato a muoversi, a fare esercizio fisico, oppure graduale distorsione della visione di come dovrebbe essere il proprio fisico e quindi riduzione eccessiva del cibo ingerito.

Due reazioni opposte ma che possono trovare in parte spiegazione nell'uso eccessivo dei social, che può aver ulteriormente distorto (più di quanto lo facciano i media solitamente) nei bambini/ragazzi l'immaginario della bellezza fisica, fornendo idee non realistiche di come si "dovrebbe" essere.

Insomma, se è innegabile lo stress che può causare un "confinamento domestico" in periodo di pandemia (con tutti i relativi eventuali problemi relazionali in famiglia), è altrettanto innegabile che un aumento eccessivo di uso dei social insieme a poco esercizio fisico e soprattutto a rapporti amicali ridotti, può portare a rapporti conflittuali e dannosi con il cibo.

Naturalmente la situazione di ogni casa è unica e in continua trasformazione, ma sicuramente il rapporto con il cibo è uno dei fattori in cui si possono meglio ripercuotere disagi emotivo-relazionali, e un periodo di restrizioni come questo, può favorirli ed estremizzarli.
Per questa ragione i casi di disturbi alimentari in bambini e ragazzi sono in aumento soprattutto in questi ultimi mesi caratterizzati da limitazioni e situazioni fuori "dal normale".


Al Centro Arbor Vitae è attivo un servizio dedicato a queste problematiche con un approccio accogliende e integrato, in caso di necessità ci si può rivolgere alla segreteria: 0541 24822 - segreteria@centroarborvitae.it - Rimini viale R. Baldini 15 (con sede anche a Riccione e Savignano sul Rubicone)

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