Pubblicato Martedì 23 novembre 2021

Depressione da burnout e non solo

Come non sentirsi soli e senza speranza quando la mente diventa buia?

Depressione da burnout e non solo

"Stiamo accanto con l’ascolto a chi soffre di depressione"
E' una frase tratta dal video-messaggio di Papa Francesco nell'intenzione di preghiera del mese di novembre.
Un messaggio dedicato a coloro che soffrono di tristezza, apatia; a chi è esausto, disperato. 

Le cause? da sempre sono molteplici e dipendono anche dalle diverse situazioni personali. Ma di certo il ritmo di vita, spesso frenetico e insensibile ai bisogni profondi della persona, può favorire la caduta nell'abisso della depressione.
Si può arrivare a vivere un esaurimento estremo, mentale e fisico.

L'ombra del burnout

Questa deriva può "colpire" anche chi si trova in situazioni in cui è chiamato ad aiutare altre persone, a sostenerle, ad assisterle, ad accompagnarle nelle difficoltà della vita. Può accadere a figure professionali cliniche (medici, psicologi, operatori sanitari in generale) ma anche a chi lavora in ambito sociale, di volontariato o di assistenza familiare. Allo stesso modo può interessare familiari o amici di persone che vivono una malattia, una disabilità o altre situazioni altamente problematiche e bisognose di cure.

In questi casi il "pericolo" in agguato può avere anche una declinazione specifica e viene definito "burnout", cioè l'essere sopraffatti da sconforto e mancanza di motivazione nel lavoro di supporto-assistenza che si fa o nell'aiuto che si sta dando ad una persona bisognosa di noi.

Il burnout si manifesta su più versanti:
Livello cognitivo/emotivo: distacco emotivo, trascuratezza degli affetti e delle relazioni sociali, importanza eccessiva data al lavoro, demotivazione al lavoro, difficoltà di concentrazione, irritabilità e senso di colpa.
Livello comportamentale: aggressività, pericolo di abuso di alcool e sostanze, mancanza di iniziativa, assenteismo.
Livello fisico: emicrania, sintomi respiratori, insonnia, inappetenza, disturbi intestinali, senso di debolezza.

A questo "pericolo", ma soprattutto agli strumenti che si possono attivare per arginarlo e coltivare una propria "rigenerazione" professionale e umana, è dedicato un seminario che vuole essere un ponte tra fisico-mente-spirito. A condurre questo weekend (che si terrà il 4-5 dicembre a Rimini) sarà Padre Axel Bayer, monaco del Sacro Eremo di Camaldoli (e insegnante di yoga e meditazione), affiancato dal dott. Lorenzo Berti, psicologo e psicoterapeuta, fondatore del centro di medicina integrata e neuropsicologia Arbor Vitae.
Il corso si rivolge a tutti coloro che si trovano a vivere una relazione di aiuto, in particolare a figure cliniche, sociali, educative.

Naturalmente, sono tante le persone che vivono una situazione di forte sofferenza psicologica ed emotiva per cause che riguardano soprattutto la loro sfera personale, i motivi possono essere diversi: difficoltà sul lavoro, stress, relazioni difficili, senso di solitudine e mancanza di speranza in una vita migliore... A tutti loro, a tutti voi, a tutti noi, diciamo: non arrendiamoci.

A volte la mente ci racconta che siamo soli e che non c'è più nulla da fare per vivere meglio, non è così, dentro di noi abbiamo potenzialità che possiamo risvegliare.

Non esitiamo nel chiedere aiuto, è il primo passo per uscire dal tunnel di sofferenza in cui ci troviamo.
Ad Arbor Vitae si può contare su numerosi professionisti nel sostegno psicologico e clinico, è sufficiente contattare la segreteria (0541 24822 - segreteria@centroarborvitae.it) e chiedere informazioni per essere indirizzati verso la figura e il percorso più adatto alla propria situazione (i servizi sono a Rimini, Riccione, Savignano, anche on-line).

Ogni giorno si può fare un passo verso la salute che ognuno di noi merita, fallo ora, non importa se lo fai "con noi", ma fallo...

Buoni giorni e buon cammino

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