Pubblicato Venerdì 10 gennaio 2020

Meditazione: trovare il proprio posto

Quante volte ci sentiamo tutti interi? Ci osserviamo ci giudichiamo?

Meditazione: trovare il proprio posto

Cosa accade quando non abbiamo consapevolezza di quello che sta accadendo nella nostra vita ma soprattutto di noi stessi?
Se ci fermiamo un secondo e ci concediamo un momento durante la nostra routine quotidiana, potremmo osservarci e provare a rispondere ad una semplice domanda: “quando parlo con qualcuno, quale parte del mio corpo percepisco di più?”.
È molto interessante osservare che molte persone dicono di percepire solo alcune parti del loro corpo, per esempio, la bocca, gli occhi, la testa o il collo, raramente la risposta è stata “mi sento tutto intero”.

Adesso, se immaginiamo di andare in giro per il modo solo con la parte che abbiamo menzionato, la prima sensazione che salirebbe è un senso di impotenza e incompletezza. La verità è che non ci pensiamo abbastanza, ma se non siamo consapevoli di quello che accade al nostro corpo, siamo indifesi, come se girassimo solamente con solo una parte di tutto quello che siamo.

Personalmente, ho sempre trovato la meditazione un modo per tornare in uno spazio “sicuro” e a volte basta veramente poco.
E' una cosa che vivo frequentando i corsi di meditazione del Centro Arbor Vitae di Rimini ma che ho sempre sperimentato anche prima.
Molti pensano che “meditare” sia una cosa mistica e astratta ma io credo invece che sia una cosa naturale e tangibile, accessibile a tutti.
Come una ginnastica, la tua mente si deve semplicemente abituare a diventare più elastica.

Quando mediti, il tuo corpo si rilassa, questo perché? Perché tutta la tua attenzione torna a focalizzarsi sul qui ed ora, sul tuo corpo, sul tuo respiro. La mente può essere un’amica come può diventare una nemica a volte, che se prende il totale controllo rischia di portarci via veramente tanta energia.

Brian Weiss, uno psichiatra e scrittore statunitense, dice:“La meditazione è l’arte o la tecnica di calmare la mente in modo da placare il brusio interminabile che normalmente riempie la nostra coscienza. Nella quiete di una mente silenziosa, chi medita inizia a diventare un osservatore, a raggiungere una condizione di distaccamento e infine a essere consapevole di uno stato di coscienza superiore.”

Ognuno di noi ha un osservatore all’interno di se stesso. L’osservatore che è in noi, se si attiva e ha le risorse per farlo, sa comprendere tutto quello che accade, al livello fisico ed emozionale, sa riconoscere che ruolo stiamo interpretando e come poter modificare il comportamento.
Se invece di un osservatore sviluppiamo un “giudice”, saremmo solo in grado si giudicarci senza però andare a comprendere nulla.
La meditazione è un buon veicolo attraverso cui possiamo imparare a nutrire il nostro osservatore personale.

Ci sono molti tipi di meditazione e molti modi per praticarla, che cambiano a seconda della tradizione spirituale di appartenenza e degli insegnamenti ricevuti.

Vorrei condividere una piccola meditazione che spesso pratico: mi concedo un momento per me e cerco uno spazio dove posso stare in silenzio e rilassarmi.
Mi metto in un posizione comoda e chiudendo gli occhi mi immagino questo: “Immagina di essere come una magnifica montagna, magari con la vetta innevata. Guardala, puoi accorgerti che al suo centro c’è una pace perenne, una temperatura costante, così che, indipendentemente da quello che accade all’esterno, dentro è sempre uguale. Ora immagina il susseguirsi delle stagioni. Arriva l’estate con i fulmini, i temporali, le piogge torrenziali e gli incendi, ma all’interno la montagna resta assolutamente immobile, tranquilla e calma. L’estate diventa autunno, con il vento che ulula e le foglie che cadono dagli alberi; arriva l’inverno, con la neve e le temperature rigide, che poi si trasforma in primavera, con la neve che si scioglie e le valanghe che si staccano. Ma il centro profondo della montagna, quello spazio bellissimo là dentro non è toccato da nessuno di questi cambiamenti stagionali. Fai un bel respiro profondo e torna nel presente.”
Ecco, per me questo è meditare.

Francesca Peppoloni
Laureanda in psicologia

P.s. Per chi volesse conoscere i corsi di meditazione del Centro Arbor Vitae, sia quello settimanale, sia quello annuale di formazione può contattare la segreteria allo 0541 24822 o scrivere a segreteria@centroarborvitae.it 

Ti potrebbe interessare

close