Pubblicato Mercoledì 7 aprile 2021

Aiuto psicologico on-line o in presenza?

Non lasciamo che sia la pigrizia o la paura a decidere...

Aiuto psicologico on-line o in presenza?

Sostegno psicologico on-line, funziona? Si può sempre fare o è meglio in presenza?
Le risposte, non per inno al relativismo, ma per amore di verità (e lealtà) si possono concentrare in una:

DIPENDE.

Sì, dipende, non posso dirti che parlare sul filo del web sia meglio che vedersi di persona, ma non posso nemmeno raccontarti che sia inutile o che sia meglio non farlo.

Quindi: servizi on-line? Sì, grazie.
Non si tratta di decidere se sia meglio l'uno o l'altro, ma di fornire una possibilità in più la dove, senza la connessione on-line, il servizio sarebbe assente, o non sufficientemente costante.

Con questo anno (abbondante!) di Pandemia, l'opzione on-line si è presentata a noi come una soluzione valida ma non va confusa come l'unica o la migliore soluzione. E lo stesso discorso vale per i servizi in presenza.

Nessuno mai ci potrà dire che vedersi attraverso uno schermo sia meglio che vederci davvero ma nella vita può accadere che lo schermo possa essere l'unico modo per vedere qualcuno e per comunicare. Può essere l'unico modo per non rimandare ad oltranza un servizio di cui abbiamo bisogno, ora.

Il sostegno psicologico on-line può essere utile in tante situazioni:

- Per dare continuità ad una terapia che altrmenti si dovrebbe interrompere per motivi di viaggio lavorativo (per fare un esempio).
- Per fornire informazioni utili, di salute psicologica ma anche fisica, a persone che non possono muoversi per motivi di salute.
- Per poter parlare con un professionista specifico che non puoi avere a portata di presenza fisica, se non con molte ore di viaggio che non sempre sono affrontabili.
- Per gli italiani all'estero può essere un modo per ricevere un aiuto psicologico in lingua madre, sentita più vicina.
- Nel caso in cui si concordi con il proprio terapeuta una formula mista (in presenza ed on-line) 

Il servizio on-line non deve però essere una "scusa" per non muoversi quando lo possiamo fare senza problemi, o per non dover interagire "occhi negli occhi" con altre persone. Non può essere la pigrizia o la paura della relazione, a spingerci a scegliere servizi on-line.

Se le motivazioni sono queste allora c'è un problema a monte, e anch'esso va affrontato. Non è escluso che possa essere percorso in una prima fase on-line, ma con l'obiettivo di fare uscire la persona "dal guscio" e portarlo in studio, in piena e umana presenza fisica.

E' molto importante che il terapeuta o la segreteria clinica che valuta la richiesta, abbia coscienza dei reali motivi per cui si chiede un servizio on-line.
Perchè anche lo sforzo di uscire di casa per andare nello studio dello psicoterapeuta (o di un altro professionista clinico) fa parte del percorso per uscire dai propri problemi.

Ricordiamoci che il servizio di sostegno on-line è uno strumento in più che abbiamo per aiutare le persone e ricevere sostegno, non trasformiamolo in un altro modo per non affrontare la vita.

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