Pubblicato Giovedì 19 agosto 2021

Meditazione: è possibile dare una definizione?

Quello che conta è la pratica: come iniziare e con quali benefici

Meditazione: è possibile dare una definizione?

Abbiamo la tendenza a parlare di meditazione come sapessimo di cosa si tratta.
Ma la stessa parola può evocare e può denominare processi o stati di un processo assai diversi.
In ambiente cristiano, si intende un processo di riflessione approfondita (meditazione come preghiera, meditazione su un testo o su un’immagine), vista come un tentativo di apertura a qualcosa più grande di noi. È evidente che con meditazione intendiamo anche qualcosa di diverso. Nello yoga intendiamo un processo che ci vuole portare ad un’esperienza di quiete della mente, un silenzio mentale [...]

Lo afferma Padre Axel Bayer (nel suo video "La meditazione cristiana"), monaco benedettino camaldolese del Sacro Eremo di Camaldoli e insegnante dell’Himalayan Yoga Institute fondato da Swami Rama.

Padre Axel da molti anni propone corsi di meditazione e iniziative che mettono in dialogo la tradizione cristiana con la saggezza d'oriente e terrà a Rimini un corso dedicato alla meditazione silenziosa l'11-12 settembre.

Più comunemente potremmo dire che la meditazione è una pratica che si utilizza per raggiungere una maggiore padronanza delle attività della mente, è l’arte di volgersi all’interno, connettersi sul proprio Sé interiore. In molti pensano che sia una pratica difficile.
In effetti allontanare i pensieri non è cosa da tutti i giorni.

Più che definire si tratta di PRATICARE:
Praticare la meditazione significa farne una regolare esperienza giornaliera. Come un’atleta che si allena, fa tanta pratica, studia, sperimenta e allena il suo corpo quotidianamente.

Quando fare meditazione?
I momenti migliori della giornata per la pratica sono la mattina presto (questo perché di mattina, appena svegli, abbiamo un potenziale energetico più alto e l’aria fresca e frizzante dell’alba aiuta a mettere in moto i nostri muscoli e la nostra mente) e la sera prima di mangiare o prima di addormentarsi.
Si può comunque meditare anche durante la giornata.

Per iniziare, basterebbe cominciare da pochi minuti al giorno per arrivare a praticare regolarmente una o due volte al giorno (anche solo 20 minuti, 10 al mattino e 10 alla sera), possibilmente alla stessa ora, nello stesso luogo.

Come si fa a meditare?
La tecnica più semplice e più conosciuta per meditare è sicuramente la meditazione in silenzio, respirando consapevolmente. Non occorrono particolari conoscenze tecniche per farla. Basta sedersi a terra o su una sedia (o sdraiarsi nella posizione yogica del Savasana) in una stanza silenziosa, assumere una postura stabile e comoda, con la colonna vertebrale eretta ma non tesa, tale da permettere un libero fluire del respiro.

Chi è sufficientemente agile si può sedere con le gambe incociate a terra, con un sostegno sotto i glutei (un cuscino rigido o una coperta ripiegata). Trovare una propria comodità nella posizione ci consente di mantenerla più a lungo e di rilassarci di più. Solo in un corpo completamente rilassato il respiro e le correnti energetiche possono fluire liberamente.

Quali sono i primi benefici della meditazione?
Possiamo pensare alla nostra mente come ad un computer. Sempre acceso ed efficente, ma dopo tante ore, anche il nostro apparato celebrale, macchina perfetta ma non inesauribile, tende a sovraccaricarsi, a surriscaldarsi, a rallentarsi. Arriva dunque il bisogno di riposo, di spegnersi per ricaricarsi e rigenerarsi.
Quindi stacchiamo la spina per un po’ per poi riprendere la nostra ordinarietà con buoni risultati e prestazioni migliori: assumiamo maggiore calma e maggiore concentrazione, la nostra mente è più brillante, migliorano le nostre capacità, siamo più creativi, aumentano serotonina e dopamina.
La pratica meditativa dona centratura ed equilibrio, schiarisce le idee, dissipa la nebbia che oscura la nostra mente, illumina la nostra coscienza.

Questa è solo una piccola parte di ciò che fa la meditazione per noi.
Il frutto della meditazione è immenso. Basti pensare all’etimologia della parola in sé. La parola meditazione, infatti, viene dal latino ‘meditari’, ovvero riflettere, pensare, curare. È la stessa radice della parola medico, delinea una persona informata, sapiente, che possiede una forma diversa di conoscenza, che porta attenzione e cura. È un portare consapevolezza a tutti gli aspetti interiori (e non solo) dell’essere umano, corpo, respiro mente e tutto ciò che è oltre alla nostra mente.

Ed il passaggio veramente interessante è proprio comprendere che siamo più di tutto questo.

“La meditazione in questa luce può diventare un luogo invisibile nel quale possiamo sperimentare l’unità di fondo di tutto il creato, ridurre e governare la paura del diverso, dello sconosciuto, del futuro, della morte e aprirci così ad una vita più libera, più autentica, più attenta e più rispettosa della libertà dell’altro”.
Padre Axel (dal suo testo "Meditazione", ed. Appunti di viaggio)

Coloro che volessero essere aggiornati sulle attività dedicate alla meditazione possono contattare la segreteria: 0541 24822 - segreteria@centroarborvitae.it - info@istitutoaletheia.com 

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