Pubblicato Mercoledì 9 dicembre 2020

Anoressia, bulimia e abbuffate: cibo nemico

La fame di vita non soddisfatta porta alla fine della vita

Anoressia, bulimia e abbuffate: cibo nemico

Anoressia, bulimia, abbuffate, sovrappeso, sottopeso, fame sempre, fame mai. E' il mondo dei disturbi del comportamento alimentare che sembra sempre più il riflesso della parte "disumana" di questa società. Una sorta di risposta umana, fragile e forte allo stesso tempo, a ciò che umano non è più (come la frenesia, la competizione, l'isolamento). 

Una risposta che però è sbagliata, nel senso che ci danneggia fisicamente e mentalmente, rovinandoci, di fatto, la vita.
Una fame di vita, di ascolto, di riscatto, che non trova il vero cibo.

Sono disturbi che ormai non hanno più barriere, e si stanno diffondendo in modo preoccupante.

L'ombra dei disturbi alimentari si allarga sopra e sotto quella che è la fascia di età più a rischio: l'adolescenza.
Sono infatti sempre più numerosi i casi in cui a soffrire di anoressia o bulimia sono donne di 40 anni e anche più.

L'età dunque si alza, ma si abbassa anche: sono sempre di più i casi di disturbi del comportamento alimentare anche nelle bambine e (più rari) bambini. Cosa sta succedendo? I numeri ci parlano di un'emergeza che supera la dimensione personale e si tuffa in quella sociale:

Secondo la Società Italiana per lo Studio dei Disturbi del Comportamento Alimentare (SISDCA, aggiornamento ottobre 2019), in Italia questi disturbi colpiscono ogni anno 8.500 persone. Otto-nove donne su 100.000 si ammalano di anoressia e 12 di bulimia. Tra gli uomini i nuovi casi di anoressia sono 0,02-1,4 ogni 100.000 persone e i casi di bulimia sono circa 0,8.
Nell’anoressia nervosa, il tasso di remissione è del 20-30% dopo 2-4 anni dall’esordio, 70-80% dopo 8 o più anni.
Nel 10-20% dei casi si sviluppa una condizione cronica che persiste per l’intera vita.

Sono disturbi che colpiscono di più la popolazione femminile e sono disturbi che richiedono, quasi sempre, molto tempo, per essere risolti. Spesso, purtroppo, assumono una condizione di cronicità.

Per quanto riguarda le fasce d'età più a rischio si può affermare che ne soffrono 10 adolescenti su 100. Tra questi, uno o due presentano forme più gravi come l’anoressia e la bulimia mentre gli altri soffrono di manifestazioni più lievi. La fascia compresa tra i 15 e i 19 anni è considerata quella più colpita, ma sono sempre più numerosi i casi di bambini che soffrono di anoressia o bulimia già intorno agli 8-9 anni.

Con un articolo non si può esaurire un argomento così vasto e complesso ma serve per mantenere accesi l'attenzione e l'impegno.
Viviamo in una società in cui tutto è veloce, siamo sottoposti a continue pressioni economiche, relazionali, emotive.

A volte non ci accorgiamo che stiamo mettendo in atto comportamenti distruttivi o auto-distruttivi. Magari non capiamo perchè nostra figlia o nostra moglie stia mangiano così poco, o troppo, o "male" per così tanto tempo. La cosa più sbagliata da fare è fingere di non vedere, sia verso gli altri, sia verso noi stessi.

Le strade per una soluzione del problema esistono, si tratta di imboccarla con il giusto aiuto.
Segnalare una situazione problematica è il primo passo, trovare ascolto e una mappa da seguire, sono i passi successivi.
Manteniamo alta la vigilanza nel proteggere la vita!

Per avere informazioni su alcuni servizi di supporto si può contattare la segreteria di Arbor VItae dove è attiva un'équipe di aiuto rispetto ai DCA: 0541 24822 - segreteria@centroarborvitae.it 

Ti potrebbe interessare

close