Pubblicato Martedì 11 gennaio 2022

C'era una volta la timidezza... o esiste ancora?

Per adulti e bambini la vita è uno slalom tra difficoltà e virtù

C'era una volta la timidezza... o esiste ancora?

La timidezza sembra una caratteristica d'altri tempi. Oggi, nel tempo della modernità, dove tutto corre veloce, dove tutto è competitivo, dove la vita è spesso vissuta come un insieme di obiettivi da centrare e soprattutto viene molto vissuta online, la timidezza esiste ancora?

Ognuno quotidianamente accede a quello spropositato teatro virtuale chiamato social network, dove tutti raccontano tutto, tutti sanno tutto di tutti e nessuno si "vergogna" più a dire ciò che pensa, a mostrare ciò che è o fingere di essere ciò che non è.

Quel frenetico mondo illusorio impomatato e imbellettato, in cui è smaniosa la rincorsa al costante pavoneggiare se stessi, le proprie competenze, abilità e capacità, dove l'apparenza conta più della sostanza.
Non sempre è così, non per tutti è così, fortunatamente, c'è anche un uso consapevole ed utile delle informazioni, anche attraverso i social.
Ma spesso sì, un grande schermo di apparenza a caccia di like, di riconoscimenti.

Una forsennata gara a chi ha più da mostrare. Più felicità, più cose belle e preziose, più amore, più carriera, più vita sociale, più passioni, più fisicità, più amici.

E' sempre tutto un di "più".

La timidezza invece, in senso opposto, può essere vista come un "meno".

COME POSSIAMO DESCRIVERE LA TIMIDEZZA?
La timidezza non è da considerarsi solo come un aspetto del carattere innato e da sempre appartenuto alla persona. Spesso la timidezza insorge nel tempo, spesso l'abbiamo fatta nostra, spesso è il comportamento passivo in cui sfociano le nostre più profonde insicurezze e turbe.

Timidezza, in relazione al rapporto con gli altri, è esitazione, sfiducia in se stessi, impaccio, sensazione di inadeguatezza; è sentirsi meno interessanti, meno belli, meno coinvolgenti, meno intelligenti.

È il pensare sempre di essere inferiori. E' la paura di attirare l'attenzione su di sé, è paura d’interazione e socializzazione, è il timore del giudizio, è la consapevolezza della diversità.
È difficoltà ad avere degli amici, difficoltà a innamorarsi e costruire relazioni.
Timidezza è impossibilità di prevalere, di vincere e spesso anche di gareggiare. E' inabilità nel dimostrare quanto si è meritevoli e valorosi. 

La timidezza è una difficoltà che non ha età.

Certamente provoca sofferenza e comporta un dispendio di energia fisica ed emotiva elevatissima.

Nella società contemporanea che idolatra la sicurezza di sé, la timidezza è considerata un vero e proprio problema da debellare giacché ci fa sentire deboli ed insicuri, ci limita in ogni aspetto, ci fa apparire inadatti, maldestri, incompetenti.
Ma non lo è per nulla. Può essere una difficoltà ma non un problema.

TIMIDEZZA: DIFFICOLTA' MA ANCHE VIRTU'
È ovviamente difficile generalizzare, ogni essere umano ha tratti del carattere suoi, ma si può asserire con certezza che la timidezza racchiude molte virtù ed è importante imparare a conoscerle e ad apprezzarle, per raggiungere l'armonia interiore.

Tendenzialmente le persone timide sono più introverse ed introspettive e per questo hanno una vita interiore più ricca.
Sanno stare in solitudine e sono meno dipendenti dagli eventi del mondo esterno e dalle altre persone.
Si esprimono poco, espongono la loro opinione solo in alcuni casi e quando succede, tendono a risultare agli occhi degli altri più affidabili e credibili.

Sono più riflessive, quindi meno impulsive ed avventate. Ogni decisione è ponderata. Prima di agire pensano a tutto quello che potrebbe succedere, conseguenze ed imprevisti.
Il timido è spesso silenzioso. E nel silenzio, s’impara a fantasticare, immaginare, sviluppare la creatività.
Preferisce ascoltare che parlare. Ed è in grado di farlo in modo empatico.
È evidente che tutte queste sono caratteristiche interessanti e per nulla negative.

COME VIVERE IN MODO POSITIVO LA TIMIDEZZA?
Ma come si può riconoscere nell'introversione un vero e proprio potere, in un mondo che non sa smettere di parlare?

Come si può raggiungere la fierezza, sentirsi adeguati, sentirsi interessanti quando i social media, il mondo del lavoro, le relazioni interpersonali e sociali sembrano solo urlare a gran voce che vince chi è sicuro di sé, chi raggiunge il successo, chi sa mettersi in mostra, chi non si fa scrupoli?

Pensare di dover a tutti i costi vincere quest’aspetto di sé, combatterlo o snaturarlo per conformarsi a ciò che per gli altri è giusto o ciò che la società richiede, è sbagliato.
Il percorso giusto è imparare a conviverci, farla diventare parte della propria identità, particolarità unica di una profonda intimità e riuscire a renderla un valore aggiunto per se stessi.
Riuscire a ricavare elementi positivi dalla propria timidezza è una conquista possibile, cercando di superare quegli scogli che ci creano sofferenza perchè percepiamo come bloccanti per il raggiungimento della nostra soddisfazione di vita.

Informazioni
Nei percorsi di sostegno psicologico proposti dal Centro Arbor Vitae si può trovare supporto anche nella gestione di questa caratteristica personale, innata o acquisita nel tempo come "arma di difesa", come "chiusura" verso difficoltà che consideriamo troppo grandi. Esistono proposte di gestione dello stress che questo "modo di porsi" può provocare, modi per coltivare maggiore sicurezza e autostima.
Per qualsiasi esigenza di questo tipo si può prendere contatto con la segreteria al numero 0541.24822 oppure scrivere a segreteria@centroarborvitae.it.
A questo collegamento potete vedere alcuni servizi utili per ogni età. 

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