Pubblicato Lunedì 9 ottobre 2023
Menopausa: quando farci amicizia è davvero possibile
La storia di Cristina, tra cambiamenti e solitudine.
Menopausa e solitudine. La storia di Cristina.
“La prima volta che ho sentito parlare di menopausa, probabilmente non avevo ancora compiuto 14 anni.
Nel corso della vita poi, ogni qualvolta mi imbattessi in questo argomento, se ne parlava sempre in modo negativo: il concetto di menopausa era spesso strettamente legato al concetto di sofferenza, solitudine, difficoltosi mutamenti fisici, psicologici ed emotivi, e, anche vecchiaia.
Quando poi è iniziato questo processo dentro di me, non potevo che viverlo come un inferno: ho iniziato a vedere il mio corpo cambiare, spesso mi sentivo triste, diversa, sola, abbandonata.
Ho affrontato questa fase come una parete di roccia da scalare in cui, man mano che salivo, venivo travolta da un fiume in piena carico di sensazioni nuove..
..alcune tangibili e concrete (stanchezza, vampate di calore, secchezza vaginale, calo della libido)..
..altre più intime e impalpabili, come una crescente emotività, la difficoltà a gestire l’ansia e le emozioni, gli sbalzi d’umore.
E mentre scalavo mi sentivo solo dire da ogni schermo, pubblicità, giornale e social che i sintomi fisici prima o poi passano, che la libido torna (ma va a capire quando)...
che avrei dovuto procurarmi la crema anti age..
che ci sono passate tutte..
e anche che meglio non dirlo ad alta voce che sono entrata in quella fase che inizia con la “M”..
Così, mi sentivo sempre più goffa, sola, emarginata, inadeguata, estremamente non desiderabile.“
Ora noi ci chiediamo: perché nel XXI secolo succede questo?
Sembra quasi che, dopo una certa età, il corpo delle donne diventi argomento tabù nelle conversazioni, nelle rappresentazioni sociali, nei prodotti culturali come serie tv, film o pubblicità.
Se c’è qualche narrazione si conta sulle dita di una mano, a meno che non sia per esaltare quanto funzioni bene il tal prodotto che rallenta l’invecchiamento o quanto sia coraggiose tal attrice a non fare interventi di chirurgia plastica.
Diventa imbarazzante per la società occidentale questo corpo così difficilmente sessualizzabile, così in cambiamento, così lontano dai classici canoni di bellezza a cui ci hanno abituato.
Il tutto estremamente alimentato da disinformazione e mancanza di consapevolezza.
E se invece la menopausa, da temibile traguardo, fosse l’occasione di spalancare una porta ed illuminare la strada di ogni donna, rendendola più agevole, più consapevole e più naturale, restituendo ad ogni donna la possibilità di accettarsi, piacersi, sentirsi “giusta” e sapersi a casa nel proprio corpo?
E se finalmente diventasse un modo per incoraggiare il dialogo, la comprensione e la condivisione, senza vergogna, timore o emarginazione?
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