Pubblicato Lunedì 28 dicembre 2020

Salviamo la nostra infanzia

Per il bene nostro e dei nostri figli, accogliamo i bambini che siamo stati...

Salviamo la nostra infanzia

"Mentre assistiamo a movimenti sociali a sostegno delle donne e schierati contro la violenza nei loro confronti, non mi sembra che lo stesso impegno venga profuso nei confronti dell'infanzia, come se si negasse l'informazione che, se davvero si vuole risolvere la violenza [...] bisogna partire solo da lì, dai bambini, ma soprattutto dai loro genitori"
(Emily Mignanelli, "Non basta diventare grandi per essere adulti", ed. Feltrinelli)

Condividiamo queste parole così calzanti ad una verità con cui siamo a contatto ogni giorno, durante ogni attività che mettiamo in campo come centro che si occupa anche dell'età infantile: occuparsi dei bambini e dei loro "problemi/bisogni" significa occuparsi anche dei loro genitori e in generale delle figure affettive importanti, presenti.

Nessun uomo è un'isola, e neanche nessun bambino: la famiglia è la prima società con cui entra in contatto, è il "perimetro" in cui muove i primi passi, è, in qualche modo, l'aria che respira nei primi anni di vita. A questi elementi si aggiungono prima o poi insegnanti ed educatori, poi gli amici, i compagni, e i tanti personaggi delle relazioni che cambiano e si moltiplicano crescendo.

Con professionalità e appassionata umanità Emily Mignanelli (che collabora con noi con corsi formativi e consulenze) indaga da anni il rapporto "essere/fare" i genitori, "essere/fare" gli insegnanti, "essere/fare" i figli.
Il "fare" è in sintonia con l'"essere"? E com'è questo essere? Come siamo noi genitori, lo sappiamo veramente? Com'era la nostra infanzia? Quanto di quell'infanzia abbiamo accettato o rinnegato? E come queste nostre reazioni influiscono sull'infanzia che doniamo ai nostri figli?

Una cosa è certa, ogni genitore ama tantissimo il proprio figlio e quello che fa lo fa per il "suo bene" e nel farlo si assume dei rischi. In qualche modo è un compito che siamo chiamati a svolgere, a prescindere dal nostro passato. E' un compito fondamentale per cui non esiste la ricetta magica, è un compito difficile che si ripercuote sulla vita dei nostri figli, ma anche sulla società che essi vanno formando.

Si può dire che il compito dei genitori sia una missione fondamentale per il futuro del mondo. Esageriamo? Può essere, ma ci teniamo a condividere questa riflessione: quanto è importante per ogni adulto "fare pace" con la propria infanzia? Quanto è utile comprenderla e capirla davvero?
Scoprirlo non sarà il segreto dell'educazione perfetta verso i bambini (cosa che non esiste perchè tutto è in progress e ogni persona ha la sua strada) ma sicuramente può essere un grosso aiuto!

Salvare la propria infanzia è un gesto d'amore verso noi stessi e verso gli altri.



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