Pubblicato Martedì 30 novembre 2021

Non siamo i nostri figli, li accompagniamo con amore

Spunti di riflessione dalla sala di Psicomotricità!

Non siamo i nostri figli, li accompagniamo con amore

Accompagnare i nostri figli nel loro cammino di crescita è una vera e propria avventura!
Il rischio di vedere noi stessi riflessi in loro e di voler in qualche modo "plasmare" le loro azioni-reazioni, è sempre dietro l'angolo.
Lo facciamo in buona fede, con tanta volontà e amore, lo facciamo "per il loro bene" naturalmente, ma a volte può essere utile un consiglio "esterno" per accompagnare questa crescita in modo dolce e paziente, rispettoso del ritmo di ogni bambino o bambina.

Oggi condividiamo tre consigli della psicomotricista Marina Cartelli:

1) Cercare di non "affrettare" le loro "conquiste":
E' importante porre l’attenzione sul fatto che i nostri bambini stanno imparando, accogliendo eventuali sbagli e goffaggini senza avere fretta di 'correggerli'. E' importante comprendere che gradualmente conquistano la loro autonomia nelle azioni quotidiane.
Anche se a volte non è facile bisognerebbe evitare di sostituirci a loro nelle difficoltà anche se lo si fa per aiutarli e potrebbe sembrare sul momento la soluzione giusta.

2) Non ricorrere al "depistaggio emotivo"
"Depistaggio" non è il termine perfetto ma rende l'idea di ciò che si vuole condividere in queste righe: quando i bambini vivono un sentimento "negativo" o anche un momento di picco di entusiasmo, è molto importante che non lo evitiamo, che non lo "rimbalziamo" per trasformarlo subito in altro. Occorre tentare di accogliere quel momento, vedere il bambino in quel momento, e poi, mettere in atto eventuali azioni di sostegno ed uscita da quello stato. Il bambino ha bisogno di sentirsi visto, sempre.

3) Cercare di dire la verità
Non è sempre possibile, ma è utile cercare di farlo nel limite delle situazioni che si vivono scegliendo con attenzione il linguaggio giusto, cercando di evitare il pregiudizio e di essere il più possibile chiari nell'esposizione di ciò che si dice.
A volte noi adulti pensiamo sia meglio raccontare cose non vere ai bambini, motivati dal comprensibile desiderio di proteggerli, soprattutto quando le notizie che abbiamo da dare non sono buone, almeno secondo noi. Occorre tener conto che i bambini percepiscono in modo immediato lo stato emotivo degli adulti, per cui di fronte ad una "bugia" si possono sentire disorientati perchè si trovano davanti ad un messaggio non chiaro.

Naturalmente queste tre brevi riflessioni non sono la ricetta per tutto, esistono le eccezioni e la rescita dei nostri figli si costella ogni giorno di nuove "sfide" che richiedono risposte sempre diverse e creative. Fare del proprio meglio è il primo passo, cercando di non cadere nello sconforto se le cose non vanno come ci aspettiamo... ogni bambino è unico, un meraviglioso e complesso dono della vita!

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