La Psicomotricità è ormai parte integrante delle più attuali correnti della psicopedagogia infantile.
Le finalità educative di un percorso di Pratica Psicomotoria mirano ad accompagnare, favorire e sostenere il processo di crescita e il costruirsi armonioso dell’identità partendo dai bisogni fondamentali del bambino, che si esprimono attraverso il corpo.
La Psicomotricità, educativa e in relazione di aiuto, elaborata in Francia negli anni settanta dal Prof. Bernard Aucouturier, è attualmente praticata da psicomotricisti diplomati mediante iter formativo di almeno tre anni.
Nella sua valenza educativa o d’aiuto, considera l’individuo come unità inscindibile mente-corpo, unità che rappresenta la base da cui far muovere tutti i processi di crescita.
Essa tiene quindi presenti contemporaneamente i diversi aspetti che entrano in gioco nel suo agire quotidiano: aspetti motori, affettivi e cognitivi e sostiene la maturazione globale del bambino.
L’educazione psicomotoria può essere quindi intesa come un’educazione dell’essere attraverso il suo corpo: è ormai riconosciuto quanto piacere i bambini ottengano a giocare, padroneggiare, sfidare le possibilità che il loro corpo in movimento gli offre; e che la via per esprimere se stessi le proprie emozioni le paure e le gioie è prevalentemente, fino ai 7/8 anni, quella corporea in quanto luogo della identità in formazione.
“Il gioco è il lavoro del bambino”, mentre gioca egli è in ascolto di se stesso, del suo corpo, del suo desiderio, e attraverso la sperimentazione, la messa in scena e la ripetizione dei giochi, acquisisce un’identità corporea e psichica.
La nostra attività sottolinea l’importanza del gioco spontaneo, cioè libero da consegne e direttive. Offrire al bambino/alla bambina una tale possibilità, permette loro di sentirsi riconosciuti e accettati e quindi non sottoposti al giudizio e alle aspettative degli altri. In tale contesto ogni bambino può esprimere, secondo il suo tempo e le sue possibilità se stesso in modo autentico.
I giochi sono universali, ”tutti i bambini, tutte le bambine in ogni tempo hanno fatto e continuano a fare gli stessi giochi”, perciò non esistono giochi senza importanza e nella sala ognuno crea un proprio percorso.
Gli elementi fondamentali che contraddistinguono questa attività sono:
❖ Uno spazio: la sala è pensata e allestita con materiale che favorisce e permette la sperimentazione dei bambini nelle varie aree e attività.
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❖ Un tempo predeterminato: sia nella sua durata complessiva sia nella sua periodicità, a cadenza settimanale. Ciò consente al bambino/alla bambina di accedere alla strutturazione del tempo, all’idea di poter iniziare e finire, poter desiderare, aspettare, poter “pensare prima” quindi “organizzarsi”.
La relazione: il ruolo degli psicomotricisti è quello di accogliere i bambini, ascoltare le loro richieste e cercare di comprendere i loro bisogni, valorizzare le ricchezze e le diversità individuali. Inoltre tutela e accompagna i bambini nel loro percorso, riveste la funzione di “specchio”, garantisce la sicurezza fisica e affettiva e favorisce l’evolvere delle situazioni di gioco, in un clima di fiducia e comunicazione.
L’educazione psicomotoria implica un modo di pensare il mondo del bambino, favorendone il passaggio dal vissuto all’astratto, dall’atto al pensiero, nello sviluppo delle sue possibilità espressive e di comunicazione, appunto perché essa parte dai suoi bisogni fondamentali che si esprimono attraverso il corpo.
La psicomotricista Marina Cartelli vi aspetta per:
* PERCORSI DI PSICOMOTRICITA' INDIVIDUALE
* PERCORSI DI PSICOMOTRICITA' DI GRUPPO
Chiedi informazioni in segreteria: 0541 24822 - segreteria@centroarborvitae.it
Rimini viale R. Baldini 15