Tu sei il cambiamento

Tre tavole rotonde. Tre momenti di informazioni, domande e confronto su tre delicati fasi della vita.

Tu sei il cambiamento
Arbor Vitae presenta: "Tu sei il cambiamento"

Sabato 2 dicembre 2023.

Evento gratuito.




Un'esperienza di crescita personale

Tre tavole rotonde illuminanti, dedicate a tre fasi importanti e delicate della vita: 

  • GRAVIDANZA E MATERNITA’
  • ETA’ EVOLUTIVA
  • ETA’ ADULTA

Relatori e professionisti specializzati, pronti a mettere in campo la loro competenza ed esperienza, divulgare e condividere con voi informazioni e consigli preziosi e rispondere alle vostre domande e perplessità. 

Tre tavole rotonde dove è possibile accogliere ed essere accolti, fare domande ed esporre dubbi, confrontarsi, ascoltare ed essere ascoltati.

Tre argomenti tematici di valore e supporto per ogni fase.



1.    NEOGENITORI: COME IMPARARE A CHIEDERE AIUTO. Vivere bene l’attesa e i primi mesi di nostro figlio.

Orario:  9:30 - 11:30

Relatori:

●    Dott.ssa Claudia Corbelli, psicologa e psicoterapeuta
●    Dott.ssa Ludovica Murgante, fisioterapista
●    Dott.ssa Cristina di Fiore, infermiera e case manager
●    Dott.ssa Chiara Rigoni, consulente professionale in allattamento materno (IBCLC)
●    Dott.ssa Vera Belli, psicologa e psicoterapeuta

Di cosa parleremo?

Il diventare genitori è un processo profondamente trasformativo per l’individuo e per la coppia che può comportare effetti sia maturativi sia disorganizzanti. Si diventa genitori con l’arrivo fisico di un figlio, ma questa situazione in realtà rappresenta l’esito di un processo che è iniziato già da tempo: sul neonato, infatti, si concentrano una serie di proiezioni, fantasie e aspettative che i genitori hanno costruito prima del suo avvento concreto.

Il diventare e l’essere genitori può essere molto diverso da ciò che si sente dire a gran voce dai media e dai social.

Siamo abituati a vedere foto di mamme sorridenti con i loro pancioni; mamme felici di essere a spasso con il loro bimbo e di prendersi cura di lui a tempo pieno; mamme colme di gioia per l’attesa di un figlio che le  cambierà in maniera radicale donando un’infinita dolcezza e affettuosità che prima a quanto pare non possedevano. E i papà, tutti contenti che organizzano gender reveal a destra e manca; comprano passeggini e costruiscono giocattoli in legno che neanche mastro Geppetto.

Tuttavia c’è molto che rimane nascosto dietro il velo di questa apparente felicità, come fosse un segreto: la stanchezza, la sonnolenza, le nausee, il vomito, il mal di stomaco, gli sbalzi improvvisi di umore, l’imminente aumento di peso e un corpo che muta e cresce costantemente, senza tregua, le dinamiche di coppia che cambiano e ritmi di vita che sembrano fuori controllo.

La donna può provare la sensazione di non avere più la totale padronanza di sè, di essere in una strada senza uscita quando le urlano da ogni parte che dovrebbe - deve - essere felice, che passa, che è capitato a tutte. E per quanto sia doloroso, ci si arrende a queste voci: ci si rassegna ad accettare che tutto ciò che succede e che fa star male sia qualcosa di normale, che deve assolutamente accadere, che non ci si può fare nulla.

Ci si sente abbandonati e impotenti, neogenitori che non possono chiedere aiuto perché devono farcela da soli. 

Ecco, molto prima di questa rassegnazione e prima di trovarsi nel vicolo cieco, si può prendere in mano un metaforico gessetto e tracciare il proprio limite da non superare, quando il disagio psicofisico diventa troppo, quanto i dolori alla schiena sono eccessivi, quando le nausee non smettono, quando non ci si riesce a muovere, quando entrambi sentite che il rapporto di coppia soffre, che ci si allontana, che i cuori per parlarsi devono urlare.

In questa tavola rotonda nel dialogo con le professioniste si cercherà di valicare gli stereotipi sociali che avvolgono la figura della donna incinta, dell’essere mamma e del diventare papà, dell’essere genitori insieme evidenziando quelli che possono essere i gessetti con cui tracciare i propri limiti da non superare, smontando e rimontando i preconcetti e i “doveri” che rendono più difficile chiedere aiuto.



2.    LA SCUOLA COME MOTIVO DI ANSIA E ABBANDONO, PERCHE’? 

Orario: 15:00 - 17:00

Relatori:

●    Dott.ssa Giulia Monanni, psicologa dello sviluppo e della comunicazione
●    Dott. Francesco Paolo Ammendola, psicologo e psicoterapeuta
●    Dott.ssa Angela Persico, psicologa clinica e di comunità e insegnante di mindfulness
●    Dott.ssa Laura Volponi, psicologa neuropsicomotricista
●    Marina Cartelli, psicomotricista

Di cosa parleremo?

La scuola è considerata come uno luogo di espressione e relazione per bambini e adolescenti, essenziale per il loro sviluppo evolutivo e per la definizione della loro identità.

Tuttavia spesso è vissuta solo come un obbligo e un tempo perso, cosa che porta i ragazzi, soprattutto nella fase adolescenziale, a mettere in atto dei comportamenti di opposizione.

In particolar modo negli ultimi decenni è emerso come molti ragazzi manifestino fatica e rifiuto nel partecipare alla vita scolastica e ciò può tradursi anche in una vera e propria fobia.

Questo disagio personale comporta nei giovani uno stato emotivo di profonda sofferenza e dolore portandoli, nei casi più estremi, a prendere la decisione di abbandonare definitivamente la scuola. 

Per loro la scuola è causa di malessere, ansia, tensione: gli adolescenti che sperimentano queste sensazioni possono trovarsi nella condizione di non saper gestire tale frustrazione.

Può accadere che ci sia un calo del rendimento scolastico e solitamente le cause dietro ad esso sono molteplici. A volte la scuola pretende molto dai ragazzi o richiede di possedere capacità e abilità specifiche che vanno oltre ciò che il ragazzo riesce a fare. Spesso la paura di non andare bene a scuola e di non essere adeguati e competenti può paralizzare l’impegno dei ragazzi nello studio.

Quest’ansia scolastica, pertanto, va indagata anche attraverso le storie di vita dei ragazzi e la loro storia familiare e può essere gestita in diversi modi.

Questa seconda tavola rotonda è incentrata sulla presentazione e discussione di alcune strategie finalizzate alla gestione dell’ansia scolastica e alla prevenzione dell’abbandono scolastico.

La scuola non è solo un luogo educativo in cui si studia, ma è uno spazio relazionale in cui il bambino e l’adolescente possono rispecchiarsi, conoscersi e crescere. 



3.    AUTOSTIMA: STRUMENTI PER RAFFORZARLA. Come Alice oltre lo specchio: connettersi con la propria interiorità

Orario:  17:30 - 19:30

Relatori:

●    Dott.ssa Alessandra Spina, biologa nutrizionista 
●    Dott.ssa Valentina Indino, psicologa e psicoterapeuta cognitivo comportamentale
●    Dott. Luigi Scognamiglio, medico
●    Dott.ssa Simonetta Molinaro, farmacista e criminologa 
●    Dott. Lorenzo Berti, psicologo e psicoterapeuta
●    Ramona Frisoni, naturopata, insegnante di yoga e meditazione

Di cosa parleremo?

Tutte le nostre rappresentazioni, ossia i modi in cui pensiamo e interpretiamo ciò che ci accade nella quotidianità, concorrono a creare la nostra realtà.

Pertanto, anche l’idea che ci siamo costruiti di noi stessi influenza profondamente la nostra esistenza.

L’autostima, cioè il senso di valore di sé percepito, è un fattore essenziale nei processi di adattamento in tutte le fasi della vita, ma lo è ancora di più con l’avanzare dell’età. Avere una buona considerazione di sé aiuta ad vivere in maniera positiva ambiti di vita per noi importanti: affettivo, lavorativo, amicale e familiare. Dare un valore alla nostra persona, ai pensieri e alle nostre emozioni, permette di trovare la forza e la voce per esprimerle, per farle valere, per sostenerle.

A quanti è capitato alla rottura di una relazione di pensare di non valere niente, di non essere amabili? Un po’ a tutti forse.

Ecco qui quella che chiamiamo autostima può fare la differenza: se la mia autostima è bassa potrei pensare di non meritare amore, di essere una persona sbagliata, che a nessuno importi di me; se invece ho una buona autostima - e mi voglio bene - potrei pensare che non era il momento giusto di stare con quella persona, che ci sono motivi per cui ci siamo lasciati che non riguardano la mia persona.

I cambiamenti connessi all’ avanzare dell’età (perdita di memoria, diminuzione della vista e dell’udito, perdita di energie vitali, diminuzione della libido) generano nelle persone la paura di non essere più utili, né per sé né per gli altri. Ciò determina sentimenti di tristezza, rassegnazione, e anche una diminuzione dell’autostima.

La stima di sé, invece, è importante, soprattutto in età più avanzate, quando alcuni cambiamenti a livello bio-psico-sociale rendono la persona più fragile e vulnerabile.

Quest’ultima tavola rotonda riguarda l’autostima e gli strumenti per costruirla e/o rafforzarla.

Un’autostima positiva rappresenta un fattore che favorisce l’aumento del benessere e la soddisfazione di vita.

È essenziale, dunque, coltivarla: come ti vedi e percepisci è ciò che diventerai. 



INFORMAZIONI

DATE E ORARI: sabato 2 dicembre

Tavola Area Gravidanza e Maternità: dalle 9:30 alle 11:30

Tavola Area Età evolutiva: dalle 15:00 alle 17:0

Tavola Area Adulti: dalle 17:30 alle 19:30

COSTO: Gratuito

SEDE: Poliambulatorio Arbor Vitae, viale Fabio Filzi, 9 - Rimini (RN)

MODALITA' D'ISCRIZIONE: Per partecipare alla conferenza è necessario prenotare il proprio posto telefonando al numero 0541 24822 / tramite whatsapp 328 9733044 o via mail a segreteria@centroarborvitae.it

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